Tra gli eventi che possono minacciare le aree marine protette (AMP) figurano non solo gli sversamenti di sostanze inquinanti a causa di incidenti marittimi, ma anche l’eventuale diffusione di sostanze nocive in seguito a interventi per la manutenzione o l’ingrandimento delle aree portuali adiacenti: da qui l’esigenza di individuare soluzioni e strumenti per la loro migliore tutela, compatibilmente con il normale svolgimento e sviluppo delle attività marittime.
È questo in sintesi il cuore del progetto italo-francese IMPACT – Impatto Portuale su aree marine protette: Azioni Cooperative Transfrontaliere. Inserito nell’ambito del Programma Interreg Italia-Francia Marittimo 2014-2020, il progetto intende supportare l’attuazione di piani d’azione transfrontalieriper la protezione delle AMP che tengano conto delle esigenze di sviluppo dei porti; sia le AMP sia i porti infatti sono elementi fondanti della Blue Growth, la strategia europea a lungo termine per sostenere una crescita sostenibile in ambito marino e marittimo.
Il progetto IMPACT si basa su un piano di modellistica e monitoraggio innovativo e multidisciplinare che prevede studi e misure nelle aree marine protette di Secche della Meloria, Cinque Terre, Port-Cros e Porquerolles e del Parco Marino Cap Corso e degli Agriati recentemente istituito. Lo studio delle correnti marine unito al monitoraggio sul campo e alle analisi di laboratorio permetterà di evidenziare per la prima volta l’importanza del corretto dimensionamento di un’AMP per l’efficacia delle azioni di tutela, con l’obiettivo di proporre criteri di zonazione diversi e dinamici che supportino non solo le esigenze di protezione dell’ambiente ma anche lo sviluppo economico.
All’interno dell’area di cooperazione, caratterizzata da un’elevata concentrazione di aree portuali alcune delle quali in fase di espansione, sono stati individuate quattro aree di studio presso i porti di Tolone, Bastia, La Spezia e Livorno; tutti questi siti si trovano in prossimità di aree marine protette (AMP). L’obiettivo del progetto è quello di sviluppare una rete di monitoraggio che permetta di interpretare la potenziale dispersione di inquinanti dai porti per ridurre i rischi e mitigare eventuali danni agli ecosistemi delle AMP adiacenti.
I radar HF sono strumenti di telerilevamento che permettono di misurare in continuo le correnti superficiali marine fino a distanze di decine di chilometri dalla costa, con risoluzioni dell’ordine del chilometro. IMPACTcontribuisce all’espansione di una rete transfrontaliera di misura e monitoraggio delle correnti marine con l’obiettivo di complementare e validare le informazioni sulle correnti ottenute con i modelli idrodinamici. Le due informazioni combinate permettono di aumentare l’accuratezza nelle stime di dispersione di sostanze inquinanti da potenziali sorgenti di rilascio. In particolare, la sinergia con il progetto Interreg strategico SICOMAR plus permetterà di completare nel Mediterraneo Nord Occidentale la più estesa copertura radar HF di un’area marina in Europa. La rete radar HF restituirà una caratterizzazione oceanografica delle correnti superficiali su gran parte dello spazio di cooperazione transfrontaliera.
Nell’ambito delle misure oceanografiche, le informazioni dirette sul trasporto delle correnti marine tra i porti e le AMP sono ottenute anche grazie all’impiego di drifter, speciali boe flottanti che si muovono liberamente spinte dalle correnti superficiali e la cui posizione viene telerilevata via satellite. Il progetto ha finanziato l’acquisto di decine di drifter e ha sostenuto l’organizzazione e l’esecuzione di campagne oceanografiche per il loro rilascio e tracciamento nell’area marina transfrontaliera.
Lo sversamentodi inquinanti in mareè un evento di rilevante criticità ambientale. L’efficacia degli interventi per la mitigazione dei danni da parte delle autorità preposte è strettamente connessa alla disponibilità di strumenti di previsione in grado di fornire indicazioni sulle possibili direzioni di propagazione degli inquinanti sversati.
L’accuratezza della previsione, basata su modelli di dispersione, trae indubbio beneficio dall’integrazione degli output dei modelli idrodinamici con le osservazioni dirette delle correnti marine ottenute da radar HF e drifter. IMPACT promuove questo approccio innovativo, applicandolo nelle quattro aree di studio, nel tentativo di costruire le basi per una migliore protezione delle AMP e di promuovere l’attuazione di piani d’azione transfrontalieri.
Le correnti marine, presenti in tutti i mari e oceani, possono essere paragonate a fiumi che si muovono con velocità costanti e spostano grandi masse d’acqua per notevoli distanze. Possono svilupparsi in superficie o in profondità e sono in grado di trasportare in zone diverse ciò che contengono in sospensione come fitoplancton e zooplancton, comprese uova e larve di organismi marini. Lo studio delle correnti quindi è fondamentale per capire come esse possano influire sulla distribuzione di alcuni organismi. Nell’ambito del progetto IMPACT sono stati monitorati due organismi sentinella, il granchio corridore (Pachygrapsus marmoratus)e la gorgonia rossa (Paramuricea clavata) attraverso studi genetici e rilievi biologici sul campo. Queste informazioni unite allo studio delle correnti hanno l’obiettivo di valutare le proprietà di ritenzione ecologica delle AMP, migliorare la comprensione della dispersione larvale e della connettività a fini riproduttivi tra gli organismi che le popolano.
Alcuni partner del progetto hanno contribuito alla raccolta di dati e al monitoraggio delle aree di studio grazie a campionamenti chimici e biologici in siti scelti all’interno delle AMP e dei porti limitrofi. Le indagini ecologiche hanno permesso di definire un quadro più preciso del grado di connettività tra popolazioni di gorgonie rosse geograficamente distanti. Il monitoraggio della contaminazione chimica è stato effettuato sia su organismi sentinella, tra cui il granchio corridore, sia su sedimenti per valutare potenziali flussi di contaminanti dalle aree portuali verso le AMP limitrofe.